Wednesday 30 May 2007

Mi rubi la mattina

No, non sta bene.
Ti cerco e mi ravvedo;
da poco riarso
l'uso comune che si riordina
l'atrio nevralgico
che mi riannoda.
Dove sei finito
Mio Signore,
ora che non ti cerco,
mi sembra di non averti
mai intravisto,
intimisto.

Monday 28 May 2007

Pieno come un uovo

La differenza è nelle piccole cose,
cose piccole,
ròse.
Alla tv si affaccendano atleti
stanchi nella loro giovane anagrafe;
io mi ritraggo,
panciotto pieno,
rinasco stanco
ogni mio giorno.

E insomma, lo hai rifatto!!!

Sì, telefono muto, ancora.
Sempre, circolando in fumi già noti
che sbuffi, sapendo.
E insomma, sei sempre la solita stronza!
Schiava della tua vagina,
chioma non più vergine,
l'occhio vitreo di giovani richieste
e sai che ti dico? ho pena
dei tuoi amori tristi.
E sei nuova mesta nel tuo scaltro divenire.

Tuesday 15 May 2007

Ciao, Ivan

Ci ritroveremo soli,
un giorno
a questionare di corse
mai partite,
idee che non avevamo
e che oggi sono necessità,
sguardi increduli
matrimoni falliti
in sogno, osteggiati
da madri che non conosco,
soli: mai più.

Tornerai, saremo qui
ad attenderti,
un po' più vecchi,
la solita stronza vita
e che vita.

Saturday 12 May 2007

Giro

Ruote già ferme
in partenza,
l'ultima ora dell'ipocondria
è già tesa.
E ritorno bambino
anni di piombo e brufoli,
pomerdiana noia
su note striminzite
ed Alpi distanti,
nessun affetto in vista,
heavy metal a tutto tondo,
che noia.

La corsa rosa,
l'attendo tutto l'anno
ed ora è qui.

Introspezionato

Telefono muto,
noi rimarremo atoni,
inquieti.
Come dal mare insabbiati
reduci
sollazzo di gonadi
che la vita è carosello
di mammelle vitree
e sordide cicatrici.

Amandoti, ma a fatica
la tua voce è transitoria.

Pascolare invidie, assumere sostentamenti

La luna storta,
emozionalità laddove cuore non più scalda,
orrore che tradisco
l'efferato alimentarmi di me e stop.
Cosa racconterò ai posteri,
l'odorosa sentenza,
l'immane semenza
di ghigni rifatti,
membra socchiuse, indicibili questioni
che non so,
ignava sciocca linda vagina sdentata.
Le ore
sono piccole, talvolta moribonde
in muffa blanda
quasi mai vive:
e m'ammortizzo in un cuscino sbavato
dell'ultimo malsonno.

Friday 11 May 2007

sudicio eretto

Esigo, esatto.
L'ora che non rammendo,
iniquo scrosciarmi addosso
Stelle non più vicine,
In cancro la stella del mattino
Alla sera siamo già sfiniti.

Dolore che non si possa udire.

Saturday 5 May 2007

Amore impossibile (non chiedermi)

Recuperare crediti emozionali,
quel che mi compete
della nuova ora è già spesso,
lorda la chioma del nuovo sentire
placido l'amore che mi chiedi, impossibile.

Di toro il cielo,
Congiunzioni astrali che non apprezzo,
quadrature meste in coordinate lattee
e pianeti che minacciano dissenteria affettiva.

Eppure lo so ci saremmo amati come altri, non noi,
altrove
altrotempo
chissà.

Pizzicotto lieve

Rissoso sentire,
a malincuore
l'ultima estate
prima del lungo addio
sommesso, mi sperdo
assolute membra
in cerca di un mio non so.

Come prevenire
un cancro alle ossa
rieducata animazione
dell'aorta che sazio
molecole che imbavaglio
e carte astrali che disconosco.

Sono merda!
Le deiezioni salvifiche
m'importano meno che mai;
ora sono un po' più
lieve di prima.

Mi sveglio con un pizzicotto.