Sunday 27 December 2009

Come natale nel sangue

A dirotto, nel pieno del fiume
Soffici goccioline plumbee di memoria:
L'inverno che non sa e non può venire,
e noi flaccidi mercenari alla rivoluzione.

Wednesday 29 July 2009

Distrazioni estive.

Che bella cosa l'Amore:
un lungo viaggio
che non conosco.

Tuesday 30 June 2009

Camera matrimoniale

Una percentuale misera,
non fa un vero amante.
Crespelle di cuore, fegatini risorti,
l'eccitazione che mi fa vivere
è solo un soffio sui denti.

Wednesday 10 June 2009

Bla, bla, bla: blatte.

La poesia è un bluff
che io so scrivere
e come tale mi appartiene.


Caramelle

Non ci sono mai state albe
migliori di questa. Giro
insonne tra alberi di cartapesta,
sfogliando riviste fuori corso,
succhiando un biscotto che sa
delle tue caramelle di una volta.

Per strada incontro sempre
il tuo volto.

Tuesday 9 June 2009

Di zucchero filato e polvere di stelle

Come amori mai nati, al solito
tormentati: ruvidi, sfibrati,
appendo luci di natale nell'armadio dei miei
dodici anni o pure meno,
intono litanie per figli che mai verranno,
confeziono pacchetti regalo per nipoti
che non conosceremo: tu ed io,
distanti qualche vita ancora;
e solo un indizio, che tengo per me,
scritto a mano - su zucchero filato.

Monday 8 June 2009

Sarò il tuo Mont Ventoux

Sarò il tuo Mont Ventoux
avido, immobile, grumo di pietra
su strade che non sono
un gigante che reclama il passato:

di anfetamine moriremo,
in un torrido luglio.

Wednesday 3 June 2009

Che ti serve.

Bruciacchiate 
foglie in bosco tondo 
di nuova tramontana 
assorte, un lungo sonno
mai sopito. 

Rimettimi a posto sul comò,
voglio dormire una vita in un minuto. 

Wednesday 13 May 2009

Come se non fosse stato mai

Al Milionario, tutti dicono di possedere
da qualche parte - chissà dove, poi,
se tra le natiche o i neuroni -
un cassetto della memoria.

Il mio, se mai sia mai esistito,
già è finito mangiato senza pietà
alcuna, da tempo rattrappito,
da tutti i tarli di questa età.


Tuesday 7 April 2009

Come pioggia su strada

Come pioggia su strada
battente, tamburi d'autunno
sparso di latta ora tiepida,
si perde il tempo, refuso

di stampa a mano non scritta
saputa, in dramma sparso,
l'ora ventura che è già nota
s'ascrive a sè sola.

Ridicole vie scivolano da Bravetta
a Casetta Mattei, borgate sante
di chiese e campanili fallici

e qualche mignotta nella settimana
del Cristo rimorto: dove sono finiti
i preti tutti, a denti stretti un ghigno.






Thursday 29 January 2009

Le ceneri di marzo

Dimmi
se sai come si fa
a replicare un funerale
quel tuo funerale
sole spento, nevi in rovina
marzo in bilico, le idi del pagliaccio
un prete comicarolo, triste intonaco da agro pontino
come si fa, se può dirsi
un funerale così,
futile,
con le pezze al culo.