Arterie che si occludono,
forse vene impazzite;
cervella che non captano più:
maestranze della medicina
assorte su di un lettino
escogitano cure per i miei pezzi,
ho una malattia e io lo so.
Sempre un passo o poco più
indietro
ho sentito l'odore della morte.
Mai avuto paura,
sempre reverenza,
omaggio.
Ogni volta, soltanto
un passo dietro di me:
la presenza della morte.
E osservo la vita come se il meglio fosse già smarrito,
altrove.
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